Tu non sei una Mucca: ecco come ti fai del male quando bevi Latte

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article 8 img 29Sempre di più gli studi scientifici stanno dimostrando come l’eccessivo consumo di proteine di origine animale, è una delle cause primarie delle malattie del mondo moderno:
cancro, diabete, problemi cardiovascolari e patologie cronico-degenerative.

Il latte è una di queste.

Le bevande di origine vegetale non vengono definite con il termine “latte”, essendo la parola “latte” riservata alle sole bevande ricavate dalle ghiandole mammarie di mammiferi femmina.

Quando non si specifica altro vuol dire che si parla di quello di mucca (in termini zootecnici “vacca”). Da qui il termine latte ”vaccino” .

Questo alimento così altamente pubblicizzato, che ci fanno credere benefico, in realtà ha diversi aspetti che sarebbe meglio conoscere.

article 8 img 9Il latte è un alimento meraviglioso, il più completo che esiste in Natura… per il vitello, non per l’essere umano.

Andando ad analizzare la composizione dei vari tipi di latte, individuandone i nutrienti e le loro percentuali, vediamo che questi dati cambiano; è una prima indicazione che ci dà Madre Natura per farci comprendere che questo alimento è specie-specifico: ad ogni cucciolo della propria specie fa bene il proprio latte, che contiene i nutrienti in proporzioni specifiche per farlo crescere e sviluppare in un dato periodo di tempo, ed è capace di digerirlo completamente.

Il latte di mucca contiene meno zuccheri, più grassi e il triplo delle proteine rispetto a quello umano.

L’80% di queste proteine sono caseine, che cagliano nello stomaco e formano grossi coaguli difficili da digerire per l’uomo.

Anche il lattosio (lo zucchero naturale presente nel latte animale) crea problemi gastrointestinali, diarrea e flatulenza perché molti di noi, quando crescono, perdono gli enzimi (lattasi) per digerirlo totalmente e questo può causare diversi problemi alla salute.

Le proteine animali, assunte in abbondanza (latte, latticini e carne) contribuiscono significativamente ad elevare il contenuto di colesterolo nel sangue e possono aumentare il rischio di sviluppare malattie croniche, comprese le malattie cardiovascolari.

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Quando il nostro corpo si appresta a trasformare le proteine di origine animale in sostanze nutritive assimilabili dall’organismo, queste proteine producono scorie acide che il nostro organismo deve eliminare al più presto. Ma perché questi prodotti acidi possano essere eliminati attraverso le delicate vie urinarie, devono essere resi innocui. Il tampone che il nostro organismo utilizza è proprio il calcio.

L’assunzione di un alimento ricco di calcio, ma ricco anche di proteine animali, provocherà un
a tale produzione di scorie acide, che tutto il calcio che questo alimento contiene, dovrà essere utilizzato per assorbirle. E anzi, se questa quantità di calcio non sarà sufficiente, l’organismo dovrà aggiungerne “di suo”. La conseguenza sarà che le ossa, giorno dopo giorno, perderanno più calcio di quanto la dieta non gliene possa fornire, andando inevitabilmente incontro ad una riduzione della massa ossea, e quindi dell’osteoporosi.

Questo meccanismo ci fa capire che l’osteoporosi non è una mancanza di calcio per le nostre ossa, ma una perdita di calcio a seguito delle nostre abitudini alimentari scorrette.

bambino latteIn età infantile, il consumo di latte favorisce le allergie, le infezioni respiratorie, la produzione di muco, eventi che si riducono di frequenza nei bambini che non lo consumano.

Di seguito sono riportati due video in cui puoi ascoltare tu stesso, le parole di medici ed esperti di nutrizione, in merito a questo argomento:

Dott.ssa Michela De Petris: medico chirurgo, dietologa, membro del Comitato Scientifico di Associazione Vegani Italiani ONLUS. Clicca qui per vedere la sua Video Intevista.

T. Colin Campbell: biochimico statunitense, nutrizionista, professore emerito di Nutrizione e Biochimica alla Cornell University, noto per la pubblicazione del rapporto “The China Study” sulla comparazione tra l’alimentazione occidentale e cinese. Clicca qui per vedere la sua Video Intevista.

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Altro fatto che a molti sfugge, è che per far produrre latte alla mucca, occorre farle partorire un vitellino.

La mucca non è una macchina che produce latte senza scopo, e come tutti i mammiferi (esseri umani compresi), produce latte solo quando mette al mondo un figlio, per nutrirlo.

E poi non continua certo a produrlo per sempre: dopo un anno non ha più latte, e per continuare a produrlo deve partorire di nuovo!

Le mucche “da latte” vengono ingravidate con l’inseminazione artificiale per consentire all’allevatore di programmare la mungitura.

La produzione del latte è possibile, infatti, solo dopo la nascita del vitellino, che viene separato dalla sua mamma subito dopo il parto e fatto crescere con “latte in polvere”, mentre il latte vero e proprio viene munto per poi essere lavorato in modo industriale, per produrre tutti i prodotti derivanti dal latte.

La mucca verrà quindi alimentata con mangimi artificiali e foraggio, munta per circa 10 mesi durante i quali sarà costretta a produrre una quantità di latte pari a 10 volte l’ammontare di quello che sarebbe stato necessario, in natura, per nutrire il suo cucciolo e nuovamente fecondata ancora prima che la lattazione finisca, per la massima continuità della mungitura, che avviene meccanicamente.

Questa mungitura causa spesso una dolorosa infiammazione delle mammelle (mastite) e conseguenti secrezioni di pus, che inevitabilmente finiscono nel latte assieme ai residui di antibiotici usati per arginare il problema.

Pensa che questi bovini sono tra gli animali più sfruttati dall’uomo: la loro vita media si aggira attorno ai 40 anni, ma negli allevamenti intensivi vivono al massimo 3 o 4 anni. Sono così debilitati che spesso, a “fine carriera”, non si reggono più nemmeno in piedi.

Poi finiscono al macello.

Al giorno d’oggi esistono molte valide alternative al latte vaccino, facilmente digeribili e che non contengono colesterolo, lattosio e caseina, dalle altissime qualità nutrizionali e soprattutto che non richiedono lo sfruttamento di nessun animale!

article 8 img 28Queste bevande vegetali (impropriamente chiamate “latte”) sono ricavate dai cereali, dai legumi (soia, lupini), dai cereali (riso, avena, mais, orzo, kamut) e da alcune varietà di frutta secca (mandorle, nocciole, noci, anacardi) e sono ottime consumate sia da sole (fredde o calde), sia come ingredienti per dolci o salse, e besciamelle gustose ma leggere.

Alcune di queste sono:

Bevanda di soia: è ottenuta dai fagioli di soia gialla ed è la più conosciuta e diffusa. Non è apprezzata da tutti per il suo gusto, ma per ovviare a questo, la puoi acquistare aromatizzata (o meglio ancora, la puoi aromatizzare tu a casa) alla vaniglia o al cacao.

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Bevanda d’avena: si ottiene dall’avena (dai chicchi, dai fiocchi o dalla farina) e ha un gusto più piacevole rispetto a quello di soia.

Bevanda di riso: è la bevanda che prediligono in molti (soprattutto i bambini), perché ha un gusto dolce molto gradevole.

Bevanda di mandorla: è una delle bevande più nutritive ed è quindi indicata per i bambini in crescita, e per le persone che hanno bisogno di un integratore alimentare.

article 8 img 13Bevanda di nocciole, noci, anacardi: sono molto nutrienti ed energetiche, oltre che ricche di preziosissimi acidi grassi insaturi (Omega 3). Tra le tre bevande, la più digeribile, è quella di anacardi.

Bevanda di cocco: è ottenuta dalla polpa di questo frutto insieme all’acqua, ed è molto dolce e naturalmente ricca di zuccheri.

Ricorda inoltre che tutte queste bevande, le puoi produrre anche a casa: basta avere un buon elettrodomestico (frullatore o estrattore) e delle buone materie prime biologiche.

Quindi è solo una questione di abitudine, di voglia di rimettersi in gioco e sperimentare.

I Pionieri del Vegan in Italia: Intervista a Stefano Momentè

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Stefano Momentè è giornalista, scrittore, esperto di comunicazione e vegano da quasi trent’anni. Promuove la scelta vegana attraverso conferenze, corsi, seminari, articoli e libri.

Nel 2001 ha fondato Vegan Italia, associazione nazionale per una corretta informazione sul veganismo.

Veganitalia Cooking School è la sua scuola di cucina itinerante per la diffusione della cultura vegan e crudista.

Nel 2002 ha pubblicato “Il Vegan in Cucina”, il primo libro di ricette vegan in Italia, mentre nel 2007, con Sara Cargnello, “Solo Crudo” il primo libro sul crudismo in Italia.

Ciò che non sai sul cibo… e che potrebbe salvarti la vita” invece è il suo ultimo libro di cui ci parla in questa intervista.

I Perché della Scelta di Sostituire la Carne

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article 10 img 25A tutti piace mangiare bene, cibi gustosi e dall’aspetto invitante, anche a chi ha scelto di nutrirsi esclusivamente di cibi 100% vegetali.

Che tu ti stia avvicinando a questo stile alimentare, o che tu abbia già iniziato, ti voglio suggerire alcuni alimenti che, soprattutto per i primi tempi, potresti mangiare sostituendoli alla carne, e ai formaggi di origine animale.

Preciso “per i primi tempi”, perché una delle difficoltà maggiori per molte persone che si stanno avvicinando all’alimentazione vegan, è quella legata, non tanto al gusto degli alimenti, quanto alla loro forma e consistenza.

La “nostalgia” della fettina di carne, dell’hamburger, delle polpette, come anche del tonno, della frittata, ecc., deriva dal fatto che siamo sempre stati abituati a mangiarli, a vederli ogni giorno nei nostri piatti, a riconoscerne il gusto e la fattezza, sia in casa che al ristorante.

Questo però non significa affatto che sia necessario continuare a mangiare questi cibi, per il resto della nostra vita.

Un metodo molto efficace, se soffriamo di questa “nostalgia”, consiste nell’iniziare la transizione inserendo degli ingredienti molto simili a quelli che il nostro cervello è abituato a riconoscere, in modo da abituarlo gradualmente al cambiamento che stiamo compiendo.

Una volta che avrai intrapreso il cambiamento verso una consapevolezza alimentare più informata e ragionata, scoprirai davvero tante cose e tanti sbagli che tutti abbiamo fatto, sia nell’accostare diversi cibi di derivazione animale, sia nel consumare troppe proteine animali (con il conseguente e problematico sovraccarico per il nostro organismo, che favorisce l’insorgere di diverse disfunzioni).

sostituti carne 1Impariamo dunque a conoscere quali sono gli ingredienti “nuovi” che possono sostituire le proteine, e altri nutrienti derivanti dalla carne.

Devi sapere che le proteine animali sono costituite dalle stesse molecole di quelle vegetali: gli amminoacidi.

Gli amminoacidi assunti tramite gli alimenti, una volta assorbiti dal nostro intestino, vengono utilizzati dall’organismo per svolgere funzioni fondamentali, tra le quali: rinnovare le cellule del nostro corpo, costruire e ricostruire la fibra muscolare e produrre energia soprattutto durante lo sforzo fisico.

Gli amminoacidi, e di conseguenza le proteine, sono indispensabili all’uomo per cui è necessario che una dieta corretta ne preveda il giusto apporto.

Ed è qui che viene il bello!

Tutti i legumi (soia, ceci, lenticchie, piselli, fagioli, fave, lupini, ecc.) mangiati in combinazione con dei cereali (grano, riso, avena, orzo, farro, mais, miglio, ecc.) e le verdurepossono fornire la quantità corretta di amminoacidi essenziali e rappresentare un vero e proprio pasto completo, tanto da sostituire le proteine animali.

Con questa bella informazione possiamo ben comprendere che le proteine “nobili” (così chiamate perché più complete sotto il profilo nutrizionale) che si trovano negli alimenti di origine animale, non sono l’unica soluzione possibile.

article 14 img 7E non concordo sul definire oggigiorno le proteine di derivazione animale con il termine “nobili”: cosa c’è di nobile in questi poveri esseri che non vivono neppure un giorno da veri animali, ma che vengono imprigionati e imbottiti di mangimi, ormoni e antibiotici, per diventare il “nostro cibo”?

La cosa che mi rende più felice è che, come abbiamo già visto, possiamo prendere le proteine necessarie (o per meglio dire, gli amminoacidi essenziali) dai vegetali, contribuendo materialmente ad evitare che tanti poveri animali vengano sfruttati e uccisi per nutrirci.

Ci sono sostituti che, come aspetto, possono ricordarci la carne e il formaggio, come la “carne di grano” cioè il SEITAN, oppure il TEMPEH detto la “carne di soia”, o ancora il “formaggio di soia” chiamato TOFU.

Devi sapere che questi alimenti hanno origini orientali e già da qualche anno si possono trovare anche da noi, nei negozi di prodotti biologici, ma sempre più anche nei reparti dei supermercati.

Altri prodotti italiani come il MUSCOLO DI GRANO o il MOPUR possono integrare i nostri pasti, senza per nulla farci rimpiangere la carne.

Vorrei però che non prendessi come ripiego, come imitazione dei prodotti animali, questi alimenti che ti sto per descrivere (anche se sono nati con questo scopo).

Considerali come una “comodità” o un eventuale sfizio da mangiare in occasioni speciali, di tanto in tanto, non ogni giorno.

È molto più salutare consumare una grande varietà di cibi integrali e poco lavorati, che la Terra ci offre a seconda delle stagioni e che ci nutre allo stato naturale, senza doverli lavorare troppo.

Vediamo allora nel dettaglio cosa sono questi alimenti proteici di origine vegetale:

SEITAN

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È un alimento molto proteico che si ottiene dal glutine estratto dal frumento, ma lo si può trovare anche di farro o di grano khorasan (più conosciuto come Kamut, nome dell’azienda americana che lo produce).

La pasta di seitan, ricavata impastando la farina di uno di questi cereali con l’acqua, viene lavata per togliere via l’amido e viene lessata in acqua nella quale vengono aggiunti salsa di soia, alga kombu, zenzero e altri ingredienti a piacere per aromatizzarla.

A seconda del tipo di lavorazione e della marca, è possibile che la consistenza del seitan sia più compatta o più morbida.

Lo trovi già pronto e confezionato nel banco frigo dei negozi di alimenti, in diversi formati: al naturale, alla piastra, affettato, affumicato, aromatizzato, dalla forma di salsiccia, di bistecca, di hamburger, ecc.

In molte ricette, il seitan, si prepara come la carne animale (quindi basta solo sostituirlo con quest’ultima) ma ha il vantaggio di essere molto più veloce da cucinare perché si tratta di un alimento già cotto.

Il seitan è molto versatile in cucina: si possono fare spezzatini, ragù, scaloppine, arrosti, crocchette e veg burger.

Essendo “puro glutine” non è adatto ai celiaci e a chi è intollerante a questa sostanza.

Ti consiglio di mangiarlo non più di 1-2 volte alla settimana perché il glutine è una “colla” che il nostro intestino fa fatica a digerire ed ha anche un alto valore glicemico. Mangialo assieme a dei legumi e a delle verdure così da integrare l’apporto dei nutrienti fondamentali, perché da solo non è equilibrato.

TOFU

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Il tofu si ottiene dai fagioli di soia gialla che vengono lasciati in ammollo per 24 ore, tritati e ai quali viene aggiunta acqua.

Il siero che si ottiene viene fatto cagliare, solitamente con il nigari (cloruro di magnesio) oppure con solfato di calcio o cloruro di sodio.  

Dal tipo di caglio utilizzato e dalla pressatura, risulta un tofu più o meno compatto.

Lo trovi confezionato nel banco frigo dei negozi biologici, in diversi formati: panetti compatti (al naturale, affumicato o aromatizzato alle erbe), cremoso (silken tofu) e anche sotto forma di deliziosi veggie burger alle verdure.

Il tofu non contiene lattosio, è privo di colesterolo, è ricco di proteine vegetali, calcio, ferro, fosforo, potassio, ecc.

È un alimento molto digeribile e contiene gli amminoacidi essenziali in proporzioni quasi ottimali: in Giappone ed in Cina lo si accompagna spesso al riso (cereale) per ottenere un pasto completo che nutre completamente.

Diverse persone non lo apprezzano per il suo gusto “fagioloso” di soia, ma una delle sue più grandi qualità è quella di riuscire a cambiare gusto in base a come si decide di prepararlo, e di ricette con questo splendido alimento ne esitono tantissime (vedi la ricetta: Tofu alla Pizzaiola abbracciato da Zucchine grigliate).

Il tofu, compatto ma morbido, va sempre cucinato prima di essere mangiato: lo puoi sbollentare per 10 minuti in acqua salata, scolare e poi frullare, per preparare salse o ripieni (al posto della classica ricotta) anche dolci, oppure tagliare a dadini da aggiungere alle insalatone o sulla pizza (in forno, non diventa filante come la mozzarella).

È ottimo tagliato a striscioline o a fette di 1 cm, e lasciato a marinare in un composto di salsa di soia (o tamari), zenzero grattugiato, poche gocce di succo di limone ed erbe aromatiche a piacere: più tempo resta lì e più sapore acquisterà. Fallo poi saltare in padella, e gustalo…anche ad occhi chiusi ;).

Sapevi che il tofu è un fantastico rimedio per abbassare la febbre o per qualsiasi parte del corpo infiammata? Basta fare degli impacchi di fettine di tofu e metterle sulla fronte, o sopra la parte dolorante.

TEMPEH

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Si ottiene dalla lavorazione dei fagioli di soia gialla decorticati, che vengono sottoposti a fermentazione con l’azione delle spore di Rhizopus oligosporus (muffa utile e non dannosa) che fungono da starter, secondo la tradizionale ricetta indonesiana.

Il tempeh ha rappresentato per secoli la principale fonte di proteine per le popolazioni indonesiane. Solitamente viene venduto confezionato in panetti o a fette, e lo trovi nel banco frigo dei negozi di prodotti biologici.

A differenza del tofu, ha un sapore più marcato e grazie al processo di fermentazione con il quale viene prodotto, il tempeh, conserva tutte le qualità nutrizionali della soia ed è facilmente digeribile.

Come il seitan, si può stufare con verdure e cereali, oppure friggerlo ed insaporirlo con salsa di soia (e senape). Tagliato a dadini, è ideale per la preparazione di ragù vegetale con verdure e salsa di pomodoro. Tagliato a strisce, si può aggiungere a minestre e zuppe. Delizioso se fritto in pastella ed insaporito con salsa di soia e succo di zenzero fresco.

A me, in estate, piace realizzare degli ottimi spiedini usando tempeh e verdure di stagione. Qui puoi vedere la ricetta.

MUSCOLO DI GRANO

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È una variazione evoluta del seitan: deriva dalla lavorazione di puro glutine di grano italiano (Senatore Cappelli) con farina di legume, solitamente lenticchie e soia.

La farina di legumi ammorbidisce l’impasto e rende il prodotto finale più tenero. Per rendere il Muscolo di Grano più saporito e colorato, vengono aggiunti aromi, verdure e spezie direttamente nell’impasto.

Il Muscolo di Grano nasce dalla ricerca ed intuizione del calabrese Enzo Marascio, che nel 1991, affetto da diabete e ipertensione, decide di non nutrirsi più di carne e di iniziare a curarsi con una sana e corretta alimentazione.

Elabora così questo nuovo alimento che tutt’oggi è realizzato in molte versioni, dagli affettati a pezzature più grosse, e lo puoi trovare in diversi negozi di alimentazione naturale e anche in alcuni supermercati.

Il Muscolo di Grano lo puoi preparare in diversi modi: saltato in padella, fritto, rosolato insieme ad altri aromi, tritato per farne polpette o affettato per farcire panini e tramezzini.  

È un prodotto nutrizionalmente più completo rispetto al seitan, per la presenza di legumi e cereali, assieme: infatti, gli aminoacidi mancanti nella farina di cereale (glutine) vengono forniti da quella di legume e viceversa, così le carenze di nutrienti essenziali vengono colmate reciprocamente.

Il Muscolo di Grano non contiene colesterolo ed apporta pochissimi grassi saturi.

MOPUR

article 13 img 15È un altro prodotto, del tutto italiano, derivato dal grano e nato dalla passione per il vegan del signor Beniamino Anzalone, che poi l’ha brevettato a livello internazionale.

I suoi processi di trasformazione e lavorazione sono in grado di riprodurre dall’impasto composto principalmente dal glutine del frumento, farina di legumi (ceci, lenticchie, lupini, ecc), oli extravergini vegetali, acqua, lievito naturale e altri aromi, un composto molto simile alla carne tale da permettere addirittura la “stagionatura” del prodotto.

In particolare, la stagionatura si basa su un processo di fermentazione naturale che utilizza l’azione di un lievito madre messo a punto per questa lavorazione caratteristica, che arricchisce il composto di amminoacidi rendendoli ancor più facilmente assimilabili dall’organismo umano.

Con questo procedimento viene ridotto di oltre il 40% il glutine iniziale, rendendo il Mopur ancor più digeribile.

Il Mopur è del tutto privo di colesterolo, e viene apprezzato per la sua bassa percentuale di grassi vegetali e il suo alto contenuto proteico.

Come per i prodotti che ti ho descritto sopra, anche questa “carne di grano” si trova confezionata sottovuoto nei banchi frigo, solo in alcuni negozi biologici oppure online. I formati proposti sono più o meno gli stessi: salsicce, insaccati tipo bresaola, burger, macinato, spezzatino, fettine.

È adatto per preparare piatti semplici e veloci, oppure preparazioni più elaborate.

A seconda della maggiore o minore quantità di frumento, la consistenza del Mopur sarà più compatta, o viceversa, con una maggior quantità di legumi, la sua consistenza sarà più morbida.

Oltre alla soia, ci sono i ceci, le lenticchie, i piselli, i fagioli, le fave, i lupini, e altri legumi che costituiscono un’ottima base proteica e che abbinati (non necessariamente nella stessa preparazione ma anche nell’arco della giornata) ai cereali (meglio se integrali o semintegrali) come il grano (o frumento), il riso, l’avena, l’orzo, il farro, il mais (o granoturco), il miglio o agli pseudocereali come il grano saraceno, l’amaranto e la quinoa, forniscono tutti gli amminoacidi essenziali di cui il nostro corpo necessita.

Li puoi abbinare sia ottenendo buonissime zuppe o vellutate, o anche polpettine golosissime.

Crea con la tua fantasia e prova combinazioni sempre nuove!

La Lotta contro ogni ingiustizia sugli Animali: Intervista a “Lav”

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La LAV (Lega Anti Vivisezione) è nata nel 1977.

È una delle più grandi associazioni animaliste italiane, riconosciuta dallo Stato Italiano come associazione di tutela ambientale, ente morale e organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS).

La LAV conduce campagne di  sensibilizzazione e informazione verso i cittadini, per la liberazione animale e l’affermazione dei diritti degli animali non umani, la lotta alla zoomafia e la difesa dell’ambiente.

Attraverso una rete di sedi dislocate sul territorio italiano, grazie all’impegno di quasi mille volontari e il sostegno di ventimila soci, difende la dignità di chi non ha voce, intervenendo direttamente per la tutela degli animali e promuovendo azioni legali nei casi di maltrattamento.

Da più di trent’anni si batte per l’abolizione della vivisezione, della pesca, della caccia, delle produzioni animali, dell’allevamento, del commercio, degli spettacoli con animali e dell’utilizzo di qualsiasi essere vivente.

Per la difesa della Terra e dei suoi ecosistemi.

La Corsa Agonistica a base Vegetale: Intervista ad Andrea Toniolo

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Andrea Toniolo, classe 1989 di Galliera Veneta (PD) è agrotecnico e appassionato da sempre di sport. Un grave infortunio l’ha costretto a rimanere fermo per circa 6 mesi.

Durante la convalescenza decide che quando sarà guarito, farà il giro d’Italia di corsa!

In questo periodo cambia la sua alimentazione in favore di quella completamente Vegan, facendosi seguire dal Dottor Fabio Rigon e dal suo preparatore sportivo Simone Bortolotti. Dopo diverse gare portate a termine con buoni risultati, Andrea, bisognoso di avventura, nell’aprile 2015 è partito da Galliera Veneta in completa autonomia con un “carretto” che gli fungeva da casa mobile e ha raggiunto Caponord (Norvegia) percorrendo 4500 km totali circa, di cui 60 giornalieri di media.

Il tutto in circa 80 giorni, a dimostrazione che la dieta Vegan è perfettamente in sintonia con chi pratica sport anche agonistico.

Se vuoi fargli qualche domanda o conoscerlo meglio, ecco dove puoi contattarlo:

https://www.facebook.com/Andrea-Budu-Toniolo-353697621421558/?fref=ts

https://www.facebook.com/toniolo.andrea?fref=ts

http://www.sportecomunicazione.it/andrea-toniolo/

Mucche intelligenti come gli esseri umani?

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Noi siamo capaci di farlo? Anche loro lo sono! E questo video ne è la prova.

Le mucche sono esseri estremamente intelligenti, solo che nella loro vita non gli viene data la possibilità di sperimentarlo. Come si vede in questo video, compiono delle azioni che, per un animale, non sono affatto elementari né da tutti i giorni.

Le mucche sono animali intelligenti, più di quanto si creda.

Le mucche hanno un complesso sistema sociale e la capacità di servirsi di oggetti: alcune riescono ad aprire la porta della stalla ed altre sanno tirare una leva per far uscire l’acqua da una fontanella!

Questi e altri risultati sollevano alcune questioni etiche su come vengono trattati i bovini che vengono allevati per produrre carne e prodotti lattiero-caseari, che sono spesso allevati in isolamento e in condizioni disumane.

Avremmo tutti bisogno di una maggiore conoscenza e consapevolezza nei confronti di tutti gli esseri viventi, solo così porteremmo più rispetto e miglioreremmo le condizioni di vita di questi animali.

Mi auguro che si diffondano sempre di più informazioni come queste, che si impari a considerare di più la loro intelligenza e di conseguenza vengano trattati con rispetto, da un numero di persone in continuo aumento.

Già molti siti e molte organizzazioni lavorano duro per diffondere questi messaggi, per dare agli animali ciò di cui hanno bisogno e assicurarsi che essi abbiano un’esistenza degna di essere vissuta in pace e felicità.

Torta di Mele e Cannella

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Questo è il dolce della mia infanzia, così semplice ma così pieno di gusto e bei ricordi…Una torta che una volta era spesso presente nel periodo invernale, sul tavolo in cucina e che mangiavo golosamente per colazione, merenda e dopo cena…finché ce n’era. Si accompagna benissimo con un buon tè caldo per scaldarsi mentre fuori fa freddo…

mele-e-cannellaOccorrente: 2 ciotole, caraffa, setaccio, spatola leccapentola, frusta a mano, stampo per torta da 28 cm di diametro, carta forno.

Ingredienti

400 g di farina“0” (o semintegrale)
100 g di farina di mandorle (o mandorle intere tritate finemente)
300 g di sciroppo d’acero (o zucchero integrale di canna)
125 g di bevanda di soia (o di avena, riso, mandorla)
110 g di olio di mais (o di girasole deodorato)
1 bustina e mezza di lievito per dolci con cremor tartaro (26 g circa)
un pizzico di vaniglia in polvere
un pizzico di sale integrale fino
succo di mela (da aggiungere all’impasto se è troppo denso)
3 mele
1 limone biologico
cannella in polvere

Procedimento

1. Sbuccia e taglia a spicchi non troppo grossi, le mele. Mettile in una ciotola di plastica o di vetro e bagnale con il succo del limone spremuto.

2. In una ciotola setaccia la farina, il lievito, il sale, aggiungi la farina di mandorle e la vaniglia in polvere. Mischia bene con la frusta tutti gli ingredienti.

3. Preriscalda il forno a 130°.

4. In una caraffa miscela bene l’olio, lo sciroppo d’acero e la bevanda di soia con la frusta. Versa il composto umido sopra gli ingredienti secchi e mescola molto bene in modo che il composto diventi cremoso (se è troppo denso aggiungi un po’ di succo di mela o di bevanda vegetale).

5. Fodera il fondo di uno stampo apribile con della carta forno. Ungi i bordi dello stampo con un po’ d’olio e spolveraci della farina togliendo quella in eccesso. Versa l’impasto nello stampo e ricopri tutto con gli spicchi di mela. Spolveraci sopra un po’ di cannella e inforna per circa 25 minuti a 130°. Poi, senza aprire la porta del forno, alza la temperatura a 160° per altri 20 minuti.

Per verificare la giusta cottura, inserisci nella torta uno stecchino di legno che deve uscire asciutto.

Se la torta non è ancora cotta, alza la temperatura a 180° per altri 5-6 minuti.

Quindi sforna e lascialo raffreddare bene prima di toglierlo dallo stampo.

Divulgare un modo Sano e Consapevole di Cucinare: Intervista a Martino Beria

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Martino Beria è uno chef e divulgatore di cultura e gastronomia 100% vegetale, ricerca nella cucina la giusta armonia tra sapore e ingredienti di qualità, nel rispetto del pianeta e di tutti gli esseri che ci vivono.

Inoltre è co-fondatore del portale di cucina vegan lacucinavegetariana.it e curatore di uno speciale mensile sulle riviste Vegan Life e Vegetariana.

Dal 2013 tiene corsi di cucina vegana e conferenze in tutta Italia nell’intento di comunicare i valori e i principi della scelta cruelty-free, valorizzando i prodotti e la tradizione gastronomica mediterranea.

Ecco perché mangiare uova di gallina è un atto di crudeltà

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eggUno degli ingredienti più usati nella cucina tradizionale, soprattutto per fare i dolci, è l’uovo. Data la sua capacità di legare i vari componenti di una ricetta, aggiunge gusto e rendere facilmente malleabile e soffice un impasto.

Molte volte ci pare “impossibile” evitare di usare un ingrediente solo perché siamo abituati ad usarlo, non perché quell’ingrediente serva davvero.

Tuttavia esso è facilmente sostituibile con altri di origine vegetale, a seconda del piatto che intendi preparare.

Il 70% delle calorie dell’uovo proviene dai grassi animali, grassi saturi.

Alimenti come le uova ed il latte vaccino possono essere difficili da digerire, e non si abbinano bene con le farine perché la digestione diventa molto lunga e laboriosa per il nostro organismo. Possono inoltre creare intolleranze ed è anche per questo che sarebbe meglio non usarli.

article 7 img 3Ma lo sai che trattamento viene “riservato” alle galline allevate per produrre uova?

Se non lo sai, te lo descrivo io:

Immediatamente dopo la schiusa delle uova (che avviene nelle incubatrici), i pulcini vengono separati tra maschi e femmine (considera che la probabilità che un pulcino nasca femmina o maschio è del 50%, e solo le femmine sono utili a fare le uova, per cui i maschi vengono “scartati” subito).

Le femmine vengono messe su un nastro trasportatore che le fa arrivare ad una macchina che trancia loro il becco (manovra dolorosissima in quanto il becco è ricchissimo di terminazioni nervose,) questo per evitare che si becchino tra di loro, nella situazione di stress che si crea all’interno del capannone dove resteranno rinchiuse per circa 2 anni.

chicken-white-leghorn-hensLe galline non sono animali aggressivi, ma la prigionia le fa impazzire, come accadrebbe a noi esseri umani se fossimo rinchiusi nelle loro stesse condizioni.

Vivono ammassate le une alle altre in capannoni dove non possono mai vedere il sole ma solo luci artificiali.

Respirano un’aria insalubre e sono confinate in spazi disumani dove ciascuna ha una superficie grande quanto un foglio A 4 in cui non può muoversi, non può distendere le ali e si ferisce le zampe nella rete della gabbia.

Queste povere galline vengono nutrite con mangimi pieni di sostanze che stimolano l’appetito, e che le fanno crescere rapidamente, farmaci per curare le malattie e prevenire le epidemie che si possono diffondere all’interno dei capannoni.

Tutto questo per farle produrre continuamente uova, ogni giorno.

Le galline fanno un uovo al giorno anche per 300 giorni consecutivi, solamente perché l’uovo che fanno gli viene giornalmente sottratto.

uova-galline-allevamento-iStock_000045208374_SmallSe una gallina viene lasciata al suo ritmo naturale, fa circa 10 uova poi smette e inizia a covarle.

Se invece gliele vengono tolte, si induce il loro organismo a produrne ancora.

Questo è un meccanismo presente in molti uccelli che serve per salvaguardare la riproduzione, infatti se un uccello perde le uova perché un predatore gliele ruba, ne fa di nuove senza aspettare la successiva stagione riproduttiva.

Quindi, portare via le uova alle galline, le induce a produrne in numero maggiore rispetto alla loro naturale fisiologia riproduttiva.

Questo comporta, oltre allo sfruttamento, anche lo stimolo a una sovrapproduzione, con conseguente indebolimento del loro organismo e la diminuzione dei loro anni di vita.

Se una gallina vive in media 8 anni, in queste condizioni non supera i 2 anni.

Chicken or EggI pulcini maschi invece, nati negli allevamenti specializzati nel produrre uova (sia che siano certificati bio, allevamenti all’aperto, al chiuso o in gabbia), sono uno “scarto” quindi vengono trasportati da un altro nastro ed entrano in una macchina infernale che li tritura vivi, facendoli diventare mangime (“farine proteiche”) usato per nutrire altri animali da allevamento o gettati nei cassonetti a morire di fame e soffocare lentamente.

Un atto di crudeltà inimmaginabile.

Ecco da dove provengono le uova che troviamo nei supermercati…

Come bere il latte, così anche mangiare le uova è solamente una tradizione: non è affatto necessario e anzi, è crudele.

Uova (e latte) “senza crudeltà” sono solo una fantasia.

Continuare a consumare questi prodotti crea un’insostenibile sofferenza per gli animali, e non apporta nessun beneficio alla nostra salute.

L’opinione sui prodotti di origine animale, come latte e uova, per chi non ha fatto la scelta vegana o per chi è latto-ovo vegetariano, è piuttosto contrastante: “Mi fa bene o mi fa male mangiare questi prodotti?”, “Gli animali mica vengono uccisi per produrre uova e latte (o miele)!”

Invece la produzione di uova, latte e derivati, comporta inevitabilmente l’uccisione degli animali che li producono.

È impossibile consumare uova senza uccidere i pulcini maschi, prima, e le galline dopo.

Le galline che depongono le uova sono sicuramente destinate a essere uccise, quando la loro produttività diminuisce sotto un certo limite.

In modo simile, anche le mucche da latte seguono la stessa sorte se non riescono più a produrre il quantitativo di latte richiesto dall’industria, causato dal loro continuo sfruttamento e dalle varie infezioni o malattie di cui soffrono all’interno degli allevamenti.

Se vuoi approfondire questo argomento, vai all’articolo: Tu non sei una Mucca: Ecco come ti fai del male quando bevi Latte.

Se anche tu non vuoi essere causa di sofferenza per le galline, questi sono i suggerimenti che ti posso dare:
Eggs_1.: Scegli di
non acquistare uova comprate al supermercato, siano esse biologiche o fatte da galline allevate a terra, perché questo comporta lo stesso meccanismo che avviene per gli allevamenti intensivi in gabbia: al termine di circa 2 anni di sfruttamento, le galline sono sempre e comunque destinate ad essere macellate;

uova 22.: Hai a casa delle galline? Curale con amore e lasciale libere di muoversi, correre e raspare per il prato finché non moriranno di morte naturale. Sarà una tua scelta decidere di mangiarti le loro uova oppure no, sapendo comunque che è bene lasciare che la gallina covi le sue uova, che poi abbandonerà dopo un certo tempo, a causa della mancata schiusa (dato che le uova non sono fecondate);

Per salvare gli animali e risparmiare loro sofferenza e morte, quindi, non è sufficiente scegliere un tipo di allevamento piuttosto che un altro, se la quantità di “cibi animali” consumati rimane la stessa.

Non serve, perché è impossibile che i metodi di allevamento vengano modificati se non diminuisce la richiesta di prodotti animali.

Scegliendo di consumare prodotti vegetali piuttosto che animali, questa richiesta si inverte.

Usando le informazioni che hai appreso in questo articolo, se ti troverai a parlare di questo tema con altre persone che non considerano ancora la scelta vegana, prova a consigliare loro di iniziare a diminuire il consumo di uova, facendo capire che semplicemente cambiare tipo di uova acquistate, non farà cambiare vita a questi poveri animali.

Quello che è veramente importante è riuscire a cambiare la nostra mentalità su questo argomento, fin troppo deviata da abitudini e tradizioni, che molto spesso ci sono state imposte come uniche alternative, ma che hanno poco a che fare con la nostra salute e con quella dei nostri amici animali.

La Passione Vegan arriva in Puglia: Intervista alle Chef del Ristorante “Piovono Zucchine”

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Poco prima dell’apertura, nel bel mezzo dei lavori, ho avuto modo di intervistare il fantastico team di “Piovono Zucchine”, Ristorante Vegan di Brindisi, formato dalle Chef Annalisa e Simona, e condotto da Giuseppe Ferraro.

Chef Simona&AnnalisaChiacchierando con Annalisa, una delle due chef del ristorante, alla mia domanda sul perché avessero scelto proprio quel simpatico nome, mi risponde che il progetto nasce nel 2014, quando a Brindisi la scelta vegan era ancora vista con diffidenza, così hanno pensato bene di scegliere un nome curioso e divertente, che desse già l’idea di qualcosa di diverso ma che fosse comunque legato alla scelta vegan.

“Ci siamo ispirati alla parodia sul cibo del film ʻPiovono polpetteʼ e dato che le zucchine con il messaggio che volevamo far passare ci stavano tutte, ne è uscito Piovono Zucchine”.

Per le cuoche Annalisa e Simona, già appassionate di cucina, la scelta di ricercare una cucina più salutare ed etica è stata una decisione dettata anche dal fatto che: “Dovevamo mangiare in qualche modo, e i prodotti vegani in circolazione non ci soddisfavano. In più, di ristoranti che proponessero questa cucina, non ce n’erano.

Così un po’ per passione, un po’ per necessità, oltre che cucinare per le nostre famiglie, sentivamo l’esigenza di condividere con altre persone questa nostra scelta e cercare di diffondere il messaggio di un modo di alimentarsi più salutare ed etico”.

logo pz
il Logo del Ristorante

La loro missione è di far conoscere alle persone che di vegano non esiste solo l’insalata, ma che si possono mangiare piatti anche più elaborati e ricchi di gusto e colore, che siano anche più sani.

Principalmente utilizzano prodotti locali, più semplici da reperire e che conoscono meglio, come il pomodorino di Torre Guaceto, le carote di Polignano, e molti molti altri.

Il consiglio che queste due fantastiche cuoche offrono a tutti coloro che si vogliono avvicinare alla scelta vegan è di provarci, senza essere condizionati, e di sperimentare direttamente i benefici su se stessi perché c’è tutto da guadagnare, sotto molti aspetti.

È più salutare, ci si sente meglio a livello fisico e mentale, si hanno meno sensi di colpa anche perché non si scelgono prodotti che hanno fatto soffrire animali, e nessuno di loro è morto per soddisfare un nostro bisogno.

“Invitiamo le persone a venirci a trovare nel nostro locale sia perché offriamo tutti i vantaggi che ho prima esposto, sia perché da noi troveranno quello che non si aspettano di mangiare: abbinamenti particolari e ricercati.

FAGOTTINO DI VERZA E SEITANCerchiamo di stupire anche solo preparando una semplice zucchina o una semplice patata, impegnandoci a far scoprire alle persone gusti sempre nuovi”.

I nostri amici di Piovono Zucchine ci hanno deliziato offrendoci, tra le altre, la ricetta del Fagottino di verza e seitan.

Io me ne sono già innamorata…! 🙂

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