“La dieta vegana esclude totalmente l’uso di prodotti animali e tutti i loro derivati, quindi carne, pesce, uova, miele, latte e latticini.”
Ecco… ll danno è già stato fatto alla prima frase…
Non so se ti sei già cimentato nella ricerca della definizione di cucina vegana o di cosa questa Scelta vuole esprimere.
Sta di fatto che la maggior parte delle volte questa è la prima frase che ti trovi a leggere quando fai delle ricerche che riguardano questo argomento.
Forse sì, hai sentito dire qualcosa da qualche amico o parente che si è avvicinato a questo modo di alimentarsi e ti parla solo degli innumerevoli benefici che ha riscontrato, quindi vorresti capirne qualcosa di più.
Perché hai sentito che è riuscito a migliorare o addirittura a guarire da piccoli o grandi disturbi che lo perseguitavano da anni, “solamente” cambiando modo di alimentarsi.
Oppure ti sei imbattuto in qualche filmato o foto che mostra scene di animali terrorizzati o uccisi ed ecco che dentro di te è scattato qualcosa che ti ha portato a fare questa importante Scelta: non sopporti più i maltrattamenti che gli animali subiscono, perché sono inutili e crudeli.
Quindi non vuoi più far parte di questo circolo vizioso che va avanti così da troppi anni.
Non so cosa ne pensi tu, ma la definizione che ho riportato all’inizio, fa venire in mente una sorta di lager nazista in cui questa fantomatica “dieta vegana” impone alle persone il divieto assoluto di mangiare questi alimenti.
Non ci siamo proprio.
La prima cosa che è bene fare per avvicinarsi a questo meraviglioso mondo, purtroppo ancora troppo pieno di pregiudizi, è quello di cambiare un po’ la prospettiva delle cose.
Il termine vegan parte da una serie di considerazioni e prese di coscienza, che una volta interiorizzate, ti portano in modo molto consapevole e naturale (senza essere costretto) a decidere che per tutta una serie di ragioni che avrai modo di vedere in seguito, scegli responsabilmente di non mangiare più prodotti di derivazione animale!
Dire che “la cucina vegan esclude certi alimenti” e dire “io sono arrivato (in modo molto consapevole) a decidere che non voglio più cibarmi di certi alimenti”, a me suona in modo completamente diverso.
Tu cosa ne dici?
Allora passiamo a qualcosa di più interessante, parlando non di cosa priva, ma esplorando l’incredibile varietà e ricchezza che offre la cucina vegan!
Molto spesso passano messaggi sbagliati sulla dieta vegana: viene accusata di essere carente di alcuni nutrienti come proteine, ferro e calcio e quindi non viene ritenuta adeguata in ogni fase dello sviluppo umano.
Viene anche considerata triste, monotona e restrittiva in quanto, nell’immaginario comune, si mangiano pochi alimenti e poco gustosi.
“I vegani mangiano solo erba!”
Mai sentita? Suppongo di sì…
In realtà non è assolutamente così.
Ogni dieta mal bilanciata comporta delle carenze e seguendo qualsiasi regime alimentare è sempre bene avere una minima conoscenza dei nutrienti fondamentali e degli alimenti che li contengono.
Ecco perché il termine vegan racchiude in sé molti significati più ampi, tra cui:
- Voler approfondire la qualità e la naturalità di quello che si mangia, conoscendone la provenienza e le qualità nutritive.
- Ampliare le proprie conoscenze e imparare ad utilizzare tanti nuovi alimenti in maniera facile e veloce.
Ti chiedo: quante specie di animali sono ritenute generalmente commestibili?
E ti rispondo: poche se le rapporti alle centinaia di varietà di legumi, cereali, verdure, ortaggi, frutta fresca e frutta secca, noci, semi, alghe, ecc. che sono alla base di un’equilibrata e sana alimentazione vegana!
Avvicinandoci all’alimentazione a base vegetale, scopriamo una serie di alimenti interessanti anche sotto il profilo nutrizionale, che molti ancora non conoscono.
Fra questi il seitan, il tofu, il tempeh, il muscolo di grano, che sono solo alcuni esempi per quanto riguarda le fonti di proteine, ferro e sali minerali.
Il seitan ha origini antichissime, risalenti ai primi monaci buddisti giapponesi; è costituito in buona parte da glutine, la parte proteica e non solubile della farina di grano.
Il tofu è diffuso sopratutto in Oriente e viene ricavato dalla cagliatura del succo estratto dai fagioli di soia e dalla successiva pressatura in blocchi o panetti (con caglio non animale, ovviamente).
Il muscolo di grano invece è un prodotto tutto italiano, fatto con farina di grano e farine di legumi; questo lo rende ancora più ricco in varietà di proteine e più gustoso.
Se vuoi approfondire vai all’articolo: “La Scelta di Sostituire la Carne”.
Con la soia ed i suoi derivati si possono preparare moltissime cose: hamburger (veggie burger), cotolette, polpettine e qualsiasi altro piatto per chi si senta un po’ “nostalgico” nei confronti della carne.
Le alghe sono una miniera di sali minerali, anche queste diffuse più che altro in Oriente; ne esistono moltissime varianti, ottime per insaporire e danno quel sapore di mare che si pensa di perdere eliminando il pesce.
Per quel che riguarda il calcio, ne sono ricchissime le verdure a foglia verde e la frutta secca; quest’ultima, mangiata in quantità moderate ogni giorno, garantisce un ottimo apporto di acidi grassi come omega 3 e omega 6.
Di vitamine e minerali invece, ne sono ricchissime tutte le varietà di frutta e di verdura che andrebbe consumata seguendone la stagionalità.
Alla fine ciò che conta per avere una dieta completa, è variare spesso.
Dunque spazio anche a diversi tipi di cereali o pseudo cerali, come: amaranto, avena, farro, frumento, grano saraceno, kamut, mais, miglio, orzo, quinoa, riso e segale.
Sono alimenti ricchi soprattutto di carboidrati, fibre, vitamine del gruppo B e vitamina E, nonché minerali, in particolare ferro, magnesio e selenio.
E come non parlare dei semi oleaginosi: una vera e propria miniera d’oro!
Ce ne sono di tanti tipi, ognuno con delle qualità specifiche: semi di zucca, di sesamo, di lino, di girasole, di papavero e molti altri.
Si tratta di alimenti poco utilizzati e conosciuti solo in parte, ma che andrebbero invece utilizzati di più, sia perché sono deliziosi, sia perché contengono importanti sostanze nutritive, soprattutto minerali, come il selenio (un minerale a potente azione antiossidante e che contribuisce all’integrità del sistema immunitario), il magnesio, il ferro, lo zinco.
I semi sono molto ricchi di grassi, tant’ è che sono utilizzati anche per ricavarne degli oli con cui possiamo ampliare ancora di più la varietà di sapori (i più conosciuti e usati sono quello di semi di mais, di girasole, di arachidi, mentre tra i più preziosi c’ è quello di semi di lino) ma poi ne esistono anche altri come l’olio di cocco, di riso o di canapa, ecc.
Poi i germogli, che sono i semi germogliati di cereali, legumi ed altre specie vegetali di cui si utilizza tutto: chicco e germoglio appunto. I germogli sono stati da poco scoperti anche da noi occidentali proprio per la loro grande ricchezza nutrizionale: facilissimi da preparare, dai sapori gustosi e svariati, i germogli sono una vera miniera di principi nutrizionali che costituiscono un fattore di prevenzione e di difesa dei processi vitali dell’organismo.
Questa è solo una veloce introduzione alle possibilità che offre questo stile alimentare, e non è che una minima parte.
Se vuoi approfondire di più i motivi del Perché avvicinarti a questa Dieta, vai all’articolo: “Eccoti le 9 migliori Ragioni sul perché avvicinarsi all’alimentazione Vegan”.
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