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Sostituire la vivisezione con Nuovi Mezzi: Intervista a “LEAL”

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La LEAL (Lega AntiVivisezionista) viene fondata a Milano nel 1978 da Kim Buti.

Intervista a “LEAL”In pochi anni LEAL ha acquisito soci in ogni parte di Italia e fondato diverse sezioni in varie città italiane. Totalmente apolitica, gestita esclusivamente da volontari, ha come uniche fonti di finanziamento le donazioni e i contributi dei soci e dei simpatizzanti.

Lo scopo di LEAL è l’abolizione della vivisezione e la sua sostituzione con altri mezzi più sicuri scientificamente e più accettabili moralmente.

“Gli esseri umani non hanno il monopolio della sofferenza, del terrore e della disperazione o quello dell’amore e della lealtà; gli animali sono come noi, capaci di godere e di soffrire, ma non sono capaci di esprimere a parole il dolore cui molto spesso l’uomo li costringe”.

LEAL è pronta a collaborare ad ogni azione volta a combattere realtà come la caccia, il commercio di pellicce, l’abbandono e il randagismo conseguente, le corride, i circhi e gli zoo e tutte le situazioni di sfruttamento degli animali.

I soci vengono tenuti al corrente delle attività svolte tramite la rivista trimestrale AV La Voce dei Senza Voce.

La storia di Bentley, maialino cieco, salvato dall’amore di una mamma umana

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Un piccolo maialino di 9 mesi diventato cieco a causa di una Meningite. Ha Paura e vuole le coccole. Proprio come un piccolo Neonato Umano…

Come tutti i maialini, Bentley, questo è il suo nome, è incredibilmente intelligente, capisce quello che gli dice la mamma e risponde al suo amore proprio come farebbe un bambino.

Secondo i veterinari, questa malattia, l’avrebbe portato alla morte.

Invece grazie all’amore della sua padroncina, che Bentley ha scelto come mamma, recupera ogni giorno di più, andando velocemente verso la guarigione.

“Ogni giorno Bentley mi insegna a essere forte e a non cedere mai”. – dice Corinne – “Nonostante la sua malattia e le sue sofferenze, è felice. Sta facendo di tutto per guarire dalla sua malattia e per superare ogni ostacolo che trova nel suo difficile cammino”.

Ogni giorno, nell’Earth Animal Sanctuary (Illinois), la clinica per animali fondata da Corinne, lei canta per lui, per confortarlo e rassicurarlo: il maialino è spesso spaventato dai rumori che sente in ospedale, e il fatto di essere diventato cieco lo rende ancora più sensibile.

Proprio come tra noi esseri umani, l’amore è la miglior cura, anche l’amore che rivolgiamo ai nostri amici animali può far miracoli.

E questa bellissima storia ne è la prova.

Fai un passo alla volta verso la Scelta Vegan

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errori comuni 8Per intraprendere nuove strade ci possono essere diversi modi di iniziare e procedere, giusto?

Anche per chi si sta avvicinando alla Scelta Vegan ci sono diverse modalità: pian piano, a piccoli passi fatti ogni giorno, diminuendo il consumo di latte, carne, pesce e uova, fino ad eliminarli del tutto dalla propria dieta.

Questa modalità richiede il tempo necessario che è diverso da persona a persona, anche secondo il proprio grado di motivazione e la propria forza di carattere.

Oppure puoi passare ad un’alimentazione vegetariana da oggi stesso, e dopo un certo periodo di tempo, passare a quella vegana.

Un’altra idea potrebbe essere quella di dedicare uno o due giorni alla settimana a mangiare solo alimenti vegetali, durante i pasti e come spuntino.

Altra possibilità ancora, quella di passare subito ad un’alimentazione vegana.

Glass jug with milk, two eggs and yellow honeycomb on white background

Forse ti viene più  facile pensare di passare dalla tua attuale alimentazione, in cui magari mangi anche carne, pesce, uova, latte, formaggi, ecc. ad una vegetariana in cui si escludono solo la carne ed il pesce.

Forse credi che già con la scelta latto-ovo-vegetariana non vengano uccisi animali…ma non è così.

Latte e uova (e anche miele) non si possono materialmente ottenere senza uccidere animali.

Se vuoi approfondire il discorso su come vengono prodotte le uova destinate alla nostra alimentazione, leggi l’articolo: Ecco perché mangiare uova di gallina è un atto di crudeltà.
È per questo che se decidi di fare la scelta vegetariana per salvare gli animali, una volta che ti sarai informato meglio, ti renderai conto che passare alla Scelta Vegana, con i tuoi tempi e i tuoi modi, sarà la miglior cosa da fare.

Anche in questo, la Scelta spetta solo a te ;)!

Io ti posso dare dei suggerimenti su come iniziare ad attuare pian piano questa scelta consapevole e liberamente voluta, offrendoti la mia esperienza.

Puoi cominciare dalla colazione del mattino: se sei abituato a farla con un bicchiere di latte e caffè, fette biscottate con burro e marmellata oppure con uno yogurt, l’alternativa in versione vegan può essere questa:

muesli– un bicchiere di bevanda vegetale (di soia, di riso, di avena, di mandorla, ecc.) con caffè (o sostituirlo con orzo o altri cereali);

– fette biscottate integrali al farro (che sono ottime secondo me :)) spalmate con burro di soia e marmellata (preferisci quella senza zucchero);

– yogurt di soia (al naturale o alla frutta).

Per spezzare la fame a metà mattina o metà pomeriggio, invece di pastine, biscotti o succhi di frutta confezionati e super zuccherati che non nutrono, e dopo poco tempo ti fanno ritornare la fame, ti suggerisco di mangiarti:

article 10 img 8– frutta di stagione;
– una manciata di mandorle o noci;
– frutta disidratata (albicocche, datteri, fichi);
– barrette di semi (di sesamo, di girasole, di zucca);
– un buon dolcetto vegano fatto da te ;);
– infusi, tisane o tè naturali
– spremuta, centrifugato o estratto di frutta fresca;
– bevanda di orzo o di altri cereali.

Tutte queste alternative sono molto più leggere, salutari e sazianti.

 chick-veg-meatballsSe di solito a pranzo mangi pasta o riso, il secondo ed il contorno, io ti suggerisco di mangiarti, in questo ordine:

– insalata fresca di stagione con carote crude, anche arricchita di semi di girasole o di zucca, preferibilmente senza essere accompagnata da pane o grissini se poi mangerai anche il primo;

– primo a base di cereali, meglio se integrali o semintegrali (pasta, riso, farro, orzo, ecc.) con ragù di verdure o verdure saltate in padella;

– come secondo (di tanto in tanto e se non hai già mangiato il primo) una cotoletta vegetale oppure una scaloppina di seitan, o del tofu.

Vegan-SoupPer cena:

– zuppa di legumi (ceci, lenticchie, piselli, fagioli, ecc.) e verdura con l’aggiunta di cereali integrali in chicco;

– mix di verdure saltate in padella o al vapore, a volte accompagnate da un burger vegetale.

Questi sono solo spunti per prendere un po’ di pratica…

Prova a sostituire completamente o solo parzialmente, ogni giorno, qualcosa del tuo menù abituale con le alternative vegetali che ti ho elencato.

Come avrai modo di notare, ricercando e provando, alcune cose saranno le stesse che hai sempre mangiato.

pasta integraleCon tutta probabilità pane, pasta e riso li ritroverai di un altro colore perché saranno integrali.  Altri ingredienti saranno molto simili con qualche piccola variazione alla ricetta originale (ad esempio, sostituendo latte, burro e panna con bevande vegetali, burro di soia e panna di soia o di riso), altre ancora saranno del tutto diverse, e sempre buonissime.

Addirittura le insalate saranno più buone perché imparerai ad arricchirle di gusto (e non solo) usando il gomasio, i semi o il lievito in scaglie.

Ti consiglio di iniziare a fare questo cambiamento di alimentazione a casa tua; fuori potresti trovare un po’ di difficoltà, anche se sempre di più bar e ristoranti si stanno adeguando alla crescente richiesta di cibi vegani.

Se sarai costante nell’attuare queste nuove abitudini, ne vedrai presto i “frutti”.

article 15 image 3Ti sentirai più leggero, più in forma e anche più carico di energia.

Potrebbe anche accadere che il tuo corpo, iniziando a disintossicarsi (se hai accumulato molte tossine nel corso degli anni, dovute all’alimentazione, ecc.), produca effetti come la comparsa di brufoli, febbri o raffreddori che scompariranno da soli. Ma anche questo è soggettivo e non è detto che accada a te.

Come vedrai non ci sono regole per passare da un’alimentazione a base di carne, uova, latte e derivati ad una esclusivamente a base vegetale.

L’importante è sempre e comunque variare la tua alimentazione.

Se rispetterai sempre le esigenze del tuo corpo e i tuoi tempi, vedrai come la Scelta di intraprendere questa strada ti renderà felice.

Farina “00”? No, grazie!

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farina bianca 2Così bianca e così leggera, la Farina Bianca detta anche “00” è la più raffinata che esiste e proprio in questo si potrebbe nascondere la causa dei tuoi malesseri.

Questa farina, diffusissima nei supermercati e comunemente usata nelle nostre cucine, si ottiene attraverso la macinazione industriale del chicco di grano.

Ma cos’è veramente la farina bianca?

La farina, fino a 60 anni fa, era un ottimo nutrimento integrale con il quale si faceva il buon pane.

Oggi, la maggior parte degli alimenti presenti sulle nostre tavole sotto forma di pane, pasta e dolci, sono fatti con farina bianca raffinata che è un prodotto di pessima qualità.

È uno dei simboli di un progresso economico e tecnologico che non ha tenuto conto della salute degli esseri umani.

pane bianco 1Per motivi commerciali, nel dopoguerra, alcuni produttori di farine hanno cominciato a produrre farine sbiancate (utilizzando agenti chimici sbiancanti) per seguire le richieste dei produttori di pane, che volevano farine più dolci e bianche, un pane quindi più bello da vedere e con un gusto più vicino al dolce e non alla farina integrale tipica sino ad allora.

La ricerca genetica di un frumento che garantisse grosse produzioni e resistentissimo agli eventi esterni ha creato un grano troppo impoverito, quasi completamente privo di sostanze nutritive, ma carico di sostanze tossiche (fertilizzanti chimici).

Queste farine sono ampiamente utilizzate perché, grazie all’alto livello di raffinazione, lievitano di più, con più facilità e più velocemente e hanno una resa maggiore.

Se questo avvantaggia il produttore, che può così produrre più facilmente i prodotti da forno, per noi consumatori invece non è affatto un vantaggio!

article 9 img 2Infatti la macinazione industriale del chicco di grano comporta l’eliminazione del germe (ovvero il cuore nutritivo del chicco, che contiene aminoacidi, acidi grassi, sali minerali, vitamine del gruppo B e antiossidanti come la vitamina E) e della crusca (la parte più esterna, particolarmente ricca di fibre, vitamine del gruppo B e sali minerali).

Questo tipo di prodotto industriale è un elemento povero, senza nulla di qualitativo.

Gli zuccheri semplici e i carboidrati raffinati (farina bianca, zucchero bianco) richiedono poco metabolismo ed entrano nel flusso sanguigno rapidamente.

Questo improvviso e importante aumento di zuccheri nel sangue, induce il Pancreas ad intervenire producendo un ormone, l’insulina, che interviene tempestivamente per abbassare questo aumento.

Il risultato sarà una forte diminuzione della glicemia (solitamente entro un’ora), e una conseguente sensazione di letargia, debolezza e un senso falso di fame.

ragazza stancaPiù prodotti raffinati mangi, più insulina deve essere prodotta dal tuo organismoQuesto fenomeno nel tempo porta all’aumento della glicemia e ad un maggior accumulo di grassi depositati facendo così aumentare il nostro peso.

Questa constatazione ci viene fornita da studi pubblicati da parte del Ministero della Salute degli USA che ha osservato due gruppi di persone che venivano alimentate con lo stesso numero esatto di calorie, ma un gruppo prendeva le sue calorie dallo zucchero e da prodotti raffinati, mentre l’altro gruppo consumava le calorie sotto forma di cereali integrali, frutta e verdure.

Il primo gruppo aumentò di peso, mentre l’altro no.

Se vuoi approfondire perché lo zucchero bianco è così dannoso e quali sono le alternative, leggi l’articolo Lo zucchero bianco: veleno dolce per il tuo corpo.

La farina raffinata crea inoltre un terreno fertile per batteri dannosi e l’indebolimento del nostro sistema immunitario.

Una dieta basata principalmente su prodotti industrializzati è la causa principale di stitichezza, stanchezza e numerose malattie croniche come diabete e degenerative come i tumori.

Molti sportivi, magari come lo sei tu, mangiano pane, pasta, pizza (fatti con farina bianca) perché si dice che offra molta energia, vero, ma per tempo molto limitato.

Se anche tu hai sperimentato questa cosa, sai che il momento della digestione diventa un continuo sbadiglio, la stanchezza si impadronisce di te.

article 9 img 8Se provi a mangiare gli stessi piatti preparati con vere farine integrali, noterai come il tuo stato durante la digestione non sia più lo stesso di quando mangiavi cibo fatto con farina raffinata.

Non ti verrà sonno e non ti sentirai stanco dopo circa un’ora dalla fine del pasto. Noterai che ti sentirai sazio  più a lungo e anche di buon umore.

La presenza di tutto il chicco nelle farine integrali dispensa ugualmente energia ma essa viene rilasciata in modo graduale e non tutta in una volta come avviene con la farina raffinata.

Ma quanti tipi di farina esistono?

Ci sono 5 diversi tipi di farina distinti in base al livello di raffinazione:

tipologie-farinaFarina 00 – è la più raffinata, assolutamente priva di crusca e germe di grano.

Farina 0 – è un po’ meno raffinata della precedente, infatti contiene piccole quantità di crusca.

Farina tipo 1 e tipo 2 – sono le farine cosiddette semi-integrali, perché hanno subìto una raffinazione minore, infatti contengono una buona quantità di crusca (la tipo 2 è quella che ne contiene di più).

Farina integrale – è quella che non ha subìto alcun procedimento di raffinazione, quindi contiene tutta la crusca e il germe di grano che erano presenti nel chicco intero.

Cosa possiamo usare al posto della Farina “00”?

380-3-largeCon un po’ di attenzione possiamo comprare farine ad alto valore nutritivo.

La farina è uno degli ingredienti essenziali per alcune preparazioni, quindi quello che posso consigliarti è di acquistare marche Biologiche che non usano sbiancanti e non applicano trattamenti chimici.

Evita di usare la farina “00”: sì perché anche nel biologico rappresenta la tipologia di farina maggiormente utilizzata per la preparazione di prodotti da forno sia dolci che salati.

Non è vero che per fare pizze e dolci ci voglia per forza la tipo “00”.

Puoi utilizzare la farina integrale di farro o di kamut con l’aggiunta di un po’ di farina Manitoba.

Essendo ricca di glutine, la Manitoba permette di ottenere pani e dolci più soffici e vaporosi, ma poiché anche questa è una farina raffinata comporta gli stessi rischi della 00 e va usata con moderazione.

Insomma, il suggerimento è di consumare queste farine raffinate il meno possibile.

Proprio come tutti i prodotti raffinati, zucchero bianco incluso.

Privilegia quindi farine integrali o semintegrali, di grano, o di altri cereali diversi dal grano.

In particolare le farine (integrali) di frumento, farro, segale, grano saraceno, orzo, riso, mais, tutte da provare da sole o in combinazione con la farina di grano tenero.

pane integraleOgni cereale ha le sue particolari caratteristiche nutrizionali (alcuni sono anche senza glutine) che lo rendono unico rispetto agli altri e in questa maniera aggiungerai più varietà ai tuoi menù.

Per cominciare puoi provare con la farina di tipo 2, la semi-integrale, che rappresenta un buon compromesso tra piacere del palato e salute.

Infine ti suggerisco di limitare l’uso della farina 0 alle preparazioni occasionali o ai cibi che comunque si mangiano in minori quantità, come i dolci, e di evitare assolutamente la farina 00.

Se vuoi proprio applicarti e sperimentare, potresti anche comprare chicchi di cereali biologici e macinarteli a casa.

Sui siti di e-commerce esistono tanti rivenditori di piccoli mulini a pietra casalinghi che permettono di polverizzare il cereale senza privarlo del germe e della crusca, elementi che forniscono sostanze preziosissime per il nostro organismo.

Insomma dobbiamo eliminare una volta per tutte gli alimenti raffinati dalla nostra alimentazione perché sono molto più dannosi di quello che possiamo immaginare!

La soluzione è a portata di mano… la Scelta spetta solo a Te.

Vellutata Bicolore di Cavolo Cappuccio Viola e Broccolo Romano

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VELLUTATA BICOLORE DI CAVOLO CAPPUCCIO VIOLA E BROCCOLO ROMANOIngredienti per 4 persone

1 Cavolo viola
1 Broccolo romano verde
1 Porro
Olio evo
Sale
4 Patate
500 ml di Brodo vegetale
Noce moscata
Salsa di soia

Procedimento

Tagliare finemente un porro e far rosolare in padella con un filo d’olio evo. Aggiungere poi qualche patata tagliata a tocchetti, il cavolo viola sminuzzato e far soffriggere per qualche minuto.

Aggiungere un po’ di noce moscata in polvere, brodo vegetale e un po’ di salsa di soia.  Aggiustare di sale e cuocere fin quando il cavolo e le patate risultino cotte. Frullare il tutto in modo da formare una vellutata.

Seguire lo stesso procedimento anche per il broccolo.

Su una foglia di cavolo viola mettere una base di salsa verde di broccolo romano, due mestoli di vellutata di cavolo viola e una spolverata di aneto.

Snack ai Semi Solari Croccanti

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barrette-semiQuesto goloso snack croccante è da consumare come spezza fame durante la giornata, o come merenda per i bambini.
È un esempio di utilizzo dei semi tostati che, per mantenere intatte le loro proprietà, non andrebbero sottoposti a cottura ad alta temperatura.

Ingredienti
400 g di semi (girasole, zucca, sesamo)
110 g di malto di mais (o di riso)
olio di mais per ungere

Preparazione
Preriscalda il forno a 170°. Rivesti una teglia da forno con la carta forno e versaci sopra i semi, distribuendoli bene possibilmente senza sovrapporli. Tostali in forno per circa 10-15 minuti.

Quando li togli dal forno, versali nella ciotola assieme al malto e mescola velocemente con la spatola in modo da amalgamare bene il malto che andrà a sciogliersi col calore dei semi.

Versa l’impasto su un piano liscio coperto da un foglio di carta forno e aiutandoti con la spatola unta d’olio, appiattisci il composto formando un quadrato di mezzo centimetro di altezza. Coprilo con un altro foglio di carta forno e passalo con il mattarello per compattarlo nuovamente.

Una volta che si sarà raffreddato, togli il foglio che lo ricopre e taglialo a quadrati o come ti suggerisce la tua fantasia.

La funzione dell’OIPA nella protezione degli animali: Intervista ad Annalisa Minto

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L’ OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) è stata fondata nel 1981 a Lugano dalla Dr.ssa Milly Schar Manzoli, nota a livello mondiale come animalista e autrice di numerose pubblicazioni antivivisezioniste, e altri sei soci fondatori, ed è la prima confederazione internazionale di associazioni animaliste e protezioniste.

È presente in 53 stati sui 5 continenti con 198 leghe membro e  numerose delegazioni nazionali. In Italia è attiva con 150 sezioni locali e 50 nuclei di guardie zoofile distribuiti su tutto il territorio italiano.

L’OIPA Italia è una ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) ed è una Associazione riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente.

Scopo dell’OIPA è la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente, l’abolizione della vivisezione nei vari paesi del mondo e la difesa degli animali da qualsiasi forma di maltrattamento: caccia, circhi con animali, corride, feste popolari con animali, randagismo, pellicce, traffico di animali esotici, zoo, allevamenti intensivi, macelli e per una diffusione dell’alimentazione vegetariana/vegana.

La presenza capillare sul territorio ha permesso di arrivare dove la voce dei più deboli non è ascoltata, distribuendo tonnellate di cibo a rifugi, canili e gattili in tutta Italia, ma anche intervenendo in occasione di gravi catastrofi naturali come il terremoto in Abruzzo o le recenti alluvioni in Veneto, Sicilia, Liguria e Lombardia.

Ogni singola battaglia viene portata avanti con l’impegno, la convinzione, e la passione incondizionata di tanti volontari. Questo ha reso possibile il raggiungimento d’importanti risultati.

Inoltre, grazie al monitoraggio costante delle Guardie Eco-Zoofile, presenti in gran parte del territorio nazionale, l’OIPA interviene nei casi di maltrattamento fornendo centinaia di consulenze su tematiche riguardanti la convivenza uomo-animale.

Se vuoi approfondire lo straordinario lavoro fatto da tantissimi volontari che si impegnano per diventare Guardie Eco-Zoofile vai all’articolo: “L’impegno di garantire il rispetto dei diritti degli animali intervista ad Andrea Zamengo“.

Organo ufficiale dell’OIPA Italia è il trimestrale di informazione culturale e scientifica Gli Altri Animali spedito in abbonamento a tutti i soci.

La Scelta di Seguire la Propria Passione: Intervista a Marta Simionato e allo Chef Emanuele Di Biase

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Mi chiamo Marta e mi sono avvicinata al mondo del vegetarismo grazie alla consapevolezza maturata attraverso la pratica dello yoga, iniziata nel 2007.

Negli anni, la mia passione mi ha portato a collaborare come volontaria ad eventi organizzati da associazioni che promuovono l’alimentazione vegana, la difesa degli animali e dell’ambiente.

La mia voglia di apprendere e migliorarmi, mi ha fatto arrivare al Ristorante Vegano ‘Papilla’, dove mi sono adoperata come aiuto-cuoco a fianco di Gianluca Ronchi, collaborando con lui anche in alcuni corsi di cucina.

In questa sua intervista Gianluca ci parla della sua storia e dei suoi progetti: Intervista a Gianluca Ronchi.

La grande svolta però è avvenuta nel 2014 quando, dopo un intenso periodo di preparazione fatto di corsi, ricerche e tante prove, ho co-fondato una delle prime pasticcerie interamente vegan in Italia.

Uno dei pasticceri più talentuosi d’Italia, Emanuele Di Biase, è stato uno dei miei maestri, che grazie alla sua passione e volontà di diffondere la filosofia vegan in cucina, mi ha incoraggiata e sostenuta nel mio percorso.

In questa intervista, l’inarrestabile Emanuele, ci parla di sé e del Gelato Vegan, il suo ultimo progetto: Intervista a Emanuele Di Biase.

Nel 2015 ho deciso di andare al livello successivo mettendo in forma di Corsi tutte le conoscenze apprese nel mio percorso, per poterle trasmettere a tutte le persone che condividono la mia stessa passione, e per quelle che vogliono avvicinarsi al mondo Vegan.

Ed è così che ora sono Divulgatrice della cucina vegan, Food Blogger e Co-Editrice di SceltaVegan.com

Ribollita

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ribollitaIngredienti per 6 persone:

250 g di pane casereccio a fette
700 g di fagioli cannellini
1 cespo di spinaci
1 mazzetto di cavolo nero
½ cavolo verza
4 carote
3 patate
3 gambi di sedano
3 pomodori maturi
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
Timo secco qb
1 cipolla
2 spicchi d’aglio
Olio extravergine d’oliva
Sale qb

Procedimento:

Lavare le verdure e tagliarle a pezzi di media grandezza, lessate i fagioli cannellini (messi in ammollo il giorno precedente). Quindi mettetene un po’ da parte e il resto frullatelo aggiungendo acqua di cottura fino ad ottenere una crema liscia.

Imbiondite nell’olio la cipolla affettata, poi aggiungete i pomodori e il concentrato e cuocete per qualche minuto a fuoco medio.
Aggiungete la crema di fagioli e quelli interi, e il resto delle verdure a pezzetti. Aggiustate di sale e spruzzate un po’ di pepe, infine aggiungete il timo.

Cuocete per un paio d’ore, aggiungendo acqua per non rendere il composto troppo denso.
Versate la zuppa in una terrina sul cui fondo sono state adagiate le fette di pane precedentemente abbrustolito e profumato con l’aglio.
Può essere mangiata il giorno successivo, scaldandola in forno.

“Veganizza” i Tuoi Piatti Preferiti

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Immagino che potresti fare un po’ di fatica ad abbandonare parte dei tuoi piatti preferiti che hai sempre mangiato o ai quali sei affezionato.

Ti dico questo perché anche a me è successo.

Certi cibi, preparati in occasioni speciali magari dalla nostra cara nonna o da nostra madre, evocano in noi ricordi particolari, piacevoli, come il dolce cremoso che ci preparava la mamma per il nostro compleanno o le lasagne super farcite delle feste in famiglia, e chissà quanti altri.

La bella sorpresa che ti voglio annunciare è che non dovrai assolutamente eliminarli!

Sì, hai capito bene: quello che dovrai fare sarà solamente cambiare l’origine degli ingredienti, cioè sostituire quelli di origine animale (carne, latte, formaggi, ecc.) con quelli di origine vegetale (seitan, tofu, bevande vegetali e veg-formaggi), ed ecco che dolci, lasagne e piatti vari resteranno nel tuo menù ogni volta che lo vorrai!

article 17 img 4Quello che voglio specificare è che il gusto e la consistenza esatta di come conosciamo la preparazione ovviamente non sarà lo stesso: è naturale perché gli ingredienti non saranno più quelli “classici”.

Questo non toglie che non siano altrettanto buoni e belli, e di sicuro saranno più leggeri e digeribili perché non saranno fatti con grassi di origine animale. 

E quello che mi da più gioia è che nessun animale avrà sofferto o sarà stato sfruttato per produrre il cibo di cui mi sto nutrendo. Non è semplicemente fantastico?

“Veganizzare” una pietanza consiste semplicemente nel sostituire gli ingredienti di origine animale necessari per realizzarla, con quelli “corrispondenti” di origine vegetale.

Non sempre esiste un solo sostituto, come ad esempio, per l’uovo.

In alcuni casi può andar bene della bevanda vegetale mischiata a della farina, altre volte la consistenza richiesta nella preparazione può essere sostituita con una banana schiacciata o una mela grattugiata entrambe ben mature.

Puoi trovare moltissime ricette già “veganizzate” (come quelle presenti nella sezione ricette di SceltaVegan.com), in vari giornali e ricettari, oppure puoi sperimentare tu stesso (usando varie alternative) e scoprire quale sostituto vegetale fa al caso tuo.

Molti piatti della nostra tradizionale cucina mediterranea sono caratterizzati da ingredienti solo vegetali (quindi vegani): materie prime che variano da stagione a stagione e dai diversi climi che hanno le regioni italiane.

Da nord a sud troviamo: risi e bisi (Veneto), linguine al pesto (Liguria), carciofi alla romana (Lazio), orecchiette con le cime di rapa (Puglia), fagiolini al pomodoro, caponata (Sicilia) e potrei andare avanti ancora, ma…  

article 17 img 38L’enorme semplicità con cui questi piatti già di natura “vegani” vengono preparati, la possiamo applicare anche a quelle preparazioni sia salate che dolci, che ci piacciono tanto ma che vegane non sono: melanzane alla parmigiana, lasagne al forno, pasta al pesto, cannelloni ricotta e spinaci, polpette al sugo di pomodoro, spezzatino, torta della nonna, panna cotta, ecc.

Ora ti do alcune indicazioni che ti possono essere utili per rendere vegane moltissime ricette: riporto accanto ad ogni ingrediente di origine animale il corrispettivo di origine vegetale o quello che meglio lo può sostituire:

– latte vaccino (di vacca): bevanda vegetale (soia, avena, riso, mandorla, ecc.);
– burro: burro di soia, oli vegetali (bio e spremuti a freddo);
– uova: tofu, banane, amido (di mais, di patata, di riso, ecc.);
– yogurt di latte vaccino: yogurt di soia;
– ragù di carne: ragù di seitan o di tempeh;
– brodo di carne: brodo di verdure;
– dado di carne: dado vegetale;
– besciamella con burro e latte: besciamella con olio (o burro di soia) e bevanda di soia (o di riso);
– panna da cucina: panna da cucina di soia, di riso, di avena;
– maionese classica: maionese di soia o di riso;
– cioccolato al latte: cioccolato fondente;
– ricotta di latte: ricotta di soia o tofu schiacciato;
– formaggio grattugiato: lievito alimentare in scaglie (anche con l’aggiunta di mandorle tritate e sale o miso).

Con questi spunti puoi già iniziare a “veganizzare” qualche ricetta che ti sta a cuore.

Facile, no?

Prova subito questa ottima ricetta che nella mia esperienza non ha mai deluso nessuno: Tofu strapazzato alla curcuma.

Ti sfido a provarla e dire che non è buonissima! 😉

RESTA CONNESSO

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